mercoledì, settembre 20, 2006
Lo sgnonfolo
Chiunque, almeno una volta, ha sentito parlare di gnomi, di fate, di elfi, di troll e di streghe; qualcuno giura anche di averli visti e qualcun'altro di averci pure parlato. Pare provato che una robusta dose di vino faciliti questo tipo di incontri.Pochissimi invece conoscono gli sgnonfoli, anzi quasi nessuno. Eppure gli sgnonfoli non sono meno reali di quegli esseri appena citati!
Lo sgnonfolo è un abitante dei boschi, resta sempre nascosto ed è alquanto misterioso. E' difficilissimo riuscire ad avvicinarne uno, nemmeno una damigiana di vino riesce a propiziarne l'incontro.
Lo sgnonfolo è per natura dispettoso, non è cattivo, ma ama fare scherzi perfidi. Gli altri esseri del bosco lo tollerano a malapena, soprattutto le fate, che per natura sono un po' spocchiose, e gli elfi che si prendono sempre troppo sul serio.
Gli sgnonfoli lasciano stare solo gli scoiattoli, perché, se indispettiti, tirano ghiande e nocciole in testa con colpi precisi e dolorosi.
Le vittime preferite dagli sgnonfoli sono i fungaioli maleducati, quelli che sporcano, che fanno confusione, che devastano il sottobosco, quelli che insomma non rispettano il bosco.
Quando uno sgnonfolo ne incontra uno si mette subito al lavoro; nasconde i funghi buoni, gli fa trovare i funghi grami o quelli marci, nasconde dei ricci di castagna sotto le foglie così che l'incauto umano si punga le mani, gli fa cadere una pigna in testa, richiama le mosche più noiose ed insistenti, gli fa volare delle ragnatele in faccia.
Forse non ne avrete mai incontrato uno, ma se vi è capitato quello che avete appena letto potete stare certi di due cose: avevate uno sgnonfolo vicino e forse siete stati dei fungaioli maleducati.
Fungo perfido
mercoledì, settembre 13, 2006
Uno gnomo
"Ehi, ma tu sei uno gnomo!"
Lui fece cenno di si con il capo.
"E come ti chiami?"
"Mi chiamo Garulli."
"Ma allora tu non sei uno gnomo, sei un cognomo!"
Mi guardò stranito e con un salto scese dal fungo e poi iniziò a parlare.
"Non trovi strano incontrare un essere come me in questi boschi?"
"In effetti si, però non sono sicuro che tu sia reale, forse sei solo una mia immaginazione. Con tutte queste amanite muscaria che ci sono in giro forse ho respirato delle sostanze allucinogene."
"Avresti potuto incontrare ben di peggio in questi boschi! Noi folletti, a volte, siamo un po' dispettosi, ma in fondo siamo buoni.
"Sai che novità!"
"Gente che rovina un'amicizia ..."
"...per il miraggio di pochi soldi." conclusi io.
"Persone che si agiscono slealmente..."
"...e si comportano come se fossero in buona fede!"
"Che ti accolgono a braccia aperte...
"...quando puoi essere utile a loro e ti pugnalano alle spalle quando non servi più a nulla."
"Che ti offrono ospitalità a caro prezzo..."
"...e poi ti buttano in mezzo ad una strada."
"...infangano..."
"...raccontano balle..."
"...e pensano di essere i più furbi!"
Lo gnomo mi guardò perplesso.
"Altro che allucinazioni, questi funghi ti hanno aperto la mente! Pensavo di poterti dare degli utili insegnamenti, di fornirti delle perle di saggezza gnoma, ma capisco che tu sei già edotto!"
Rimase pensoso per un poco e poi se ne andò
martedì, settembre 12, 2006
Leggende dei boschi
Questa fata, carica di rancore e di rabbia, invidiosa di tutti, camminava nel bosco sputando il suo livore. Non solo era malvagia, ma era anche inetta e le magie non le riuscivano mai del tutto.
Passeggiava nel bosco pensando a come mettere in pratica qualche nefanda azione. Avanzando nel folto della vegetazione, con la schiena curva tanto che il naso adunco sfiorava il terreno, andò ad imbattersi in un fungo velenoso mezzo marcio.
"Sarai bella tu!" rispose lui "e comunque è noto che i funghi non possono camminare."
"Ah no?" rispose stizzita "ora vedrai!" e con un incantesimo fece spuntare i piedi all'immondo fungo.
Il brutto carpoforo ne fu piacevolmente sorpreso ed si mise a correre in mezzo alle foglie secche.
"Io non faccio beneficenza!" sibilò la fata "Tu da adesso sarai mio devoto servo!" e fece un altro sortilegio così che il laido fungo fu nei poteri della fata.
Quindi la fata si incamminò verso la sua lurida casa con il fungo che la seguiva come un'ombra. Dopo un poco di cammino la fata fu presa dal dubbio.
"Cosa me ne faccio di uno stupido fungo che mi segue come un cane?" si chiese la fata lercia "sbadatamente ho fatto una magia della quale non conosco l'antidoto! Potessi almeno mangiarmelo, ma è velenoso e marcio!"
Purtroppo per la fata, l'incantesimo che aveva soggiogato il fungo non era riuscito perfettamente. Il micete obbediva alla fatucchiera, ma a parole diceva quello che ne aveva voglia.
"Brutta megera, dobbiamo camminare ancora per molto? Sarei già piuttosto stanco!"
"Taci!" gli rispondeva stizzita lei.
"Che fata di quart'ordine! Non sei neanche capace di rompere un incantesimo che hai fatto tu! Io mica ci vengo volentieri con te!"
"Taci!!!! Al posto di parlare pensa ad un modo per essermi utile, altrimenti ti faccio seccare al sole!"
"Taci!" gli rispondeva stizzita lei.
"Che fata di quart'ordine! Non sei neanche capace di rompere un incantesimo che hai fatto tu! Io mica ci vengo volentieri con te!"
"Taci!!!! Al posto di parlare pensa ad un modo per essermi utile, altrimenti ti faccio seccare al sole!"
Il fungo spaventato per un po' stette zitto.
"Mi è venuta un'idea!" esclamò il fungaccio.
"Sentiamo!" rispose sarcastica la fata.
"Apriamo una locanda, un agriturismo!"
"Da un fungo putrefatto non ci si poteva aspettare una proposta intelligente!"
"Non sei sufficientemente malvagia! Con il mio veleno intossichiamo gli ospiti e quando sono morti e stecchiti gli freghiamo il portafoglio!"
"Ti ho sottovalutato, indegno figlio di un micelio schifoso!" esclamò entusiasta lei "E come muoiono quelli che ingeriscono il tuo fetido veleno?"
"Lentamente, con spasmi e dolori."
"Wonderful!" commentò la brutta fata "Però, rimane un problema!"
"Quale?"
"Il nome da dare al locale."
"Io, un'ipotesi ce l'avrei...."
"Sentiamo!" rispose sarcastica la fata.
"Apriamo una locanda, un agriturismo!"
"Da un fungo putrefatto non ci si poteva aspettare una proposta intelligente!"
"Non sei sufficientemente malvagia! Con il mio veleno intossichiamo gli ospiti e quando sono morti e stecchiti gli freghiamo il portafoglio!"
"Ti ho sottovalutato, indegno figlio di un micelio schifoso!" esclamò entusiasta lei "E come muoiono quelli che ingeriscono il tuo fetido veleno?"
"Lentamente, con spasmi e dolori."
"Wonderful!" commentò la brutta fata "Però, rimane un problema!"
"Quale?"
"Il nome da dare al locale."
"Io, un'ipotesi ce l'avrei...."
lunedì, settembre 11, 2006
FOTO2
FOTO
domenica, settembre 10, 2006
Fiera del fungo di Albareto (PR)

Nei giorni 9 e 10 settembre si è svolta ad Albareto di Parma la Fiera del Fungo.Molto interessante la mostra micologica, realizzata grazie al contributo del gruppo micologico G. Passerini di Parma, che si è tenuta presso la sede del comune, con l'esposizione di numerose specie di funghi della zona, dove esperti micologi erano disponibili per fornire le più ampie spiegazioni sulla materia.
In particolare hanno brillato per competenza e chiarezza l'illustre micologo Giorgio Guasti ed il suo diletto allievo Eugenio Gevi Pasquali.
In mostra vi erano molti esempi interessanti e tra le particolarità si annoverava il "fungo nel fungo", cioè un fungo ormai marcio che è servito come substrato di crescita per un'altra specie (i nomi delle due specie me li hanno detti, ma io [ignorante] non li ricordo!)
I funghi
esposti erano tutti corredati di una didascalia su cui era riportato il nome scientifico della specie, la colorazione di questa didacalia permetteva di conoscere la qualità o la tossicità della specie presentata;
In mostra vi erano molti esempi interessanti e tra le particolarità si annoverava il "fungo nel fungo", cioè un fungo ormai marcio che è servito come substrato di crescita per un'altra specie (i nomi delle due specie me li hanno detti, ma io [ignorante] non li ricordo!)I funghi
esposti erano tutti corredati di una didascalia su cui era riportato il nome scientifico della specie, la colorazione di questa didacalia permetteva di conoscere la qualità o la tossicità della specie presentata;- scritta in oro: commestibile ed ottimo
- scritta verde: commestibile
- scritta nera: non commestibile
- scritta rossa: tossico mortale
(Mi viene un dubbio, ma così non si rischia di mettere in pericolo i daltonici, che non distinguono il verde dal rosso?)





